Leggere con Attenzione!
Fare il volontario è un’esperienza di gioia e di crescita personale. A quest’immagine vera ma non completa è importante aggiungere alcune informazioni…
Il volontario a Vanaprastha si confronta con una cultura e un modo di pensare molto diverso dal proprio. Le principali dinamiche sociali vengono accentuate anche dal fatto che Vanaprastha opera in una zona rurale molto legata alla cultura tradizionale.
E’ poco servita da normali fonti di comunicazione (giornali, tv, internet). Normalmente al volontario, se non ha già concordato un compito specifico, viene consigliato, secondo le proprie capacità e iniziative, di seguire i bambini della Casa dei Bambini dal mattino, quando si alzano, fino a sera. Quindi i volontari hanno massima libertà di concretizzare in modo creativo il loro desiderio di aiutare.
Allo stesso tempo ciò che i volontari fanno è importante che sia costruttivo e integrato nella situazione reale. Per questo motivo eventuali iniziative sono ben accette, ma si richiede sempre prima dell’attuazione di confrontarsi con il management di Vanaprastha. Spesso iniziative o proposte che sembrano opportune, in realtà derivano dalla nostra cultura occidentale e non sono adatte alla realtà indiana, che può risultare incomprensibile, ma comunque va accettata e rispettata.
Esiste la possibilità che il volontario trascorra durante la permanenza delle giornate senza che qualcuno gli assegni degli incarichi. Non è previsto che i volontari vengano seguiti passo per passo, ora dopo ora durante la loro permanenza a Vanaprastha. Inoltre, non si possono assegnare incarichi ai volontari solo per farli sentire utili e in pace se non per migliorare lo stato delle cose.
La possibilità di trascorrere del tempo con i bambini c’è sempre, ma bisogna tener presente che in settimana gran parte della giornata la trascorrono a scuola. Pertanto, consigliamo a tutti coloro interessati a fare un’esperienza di volontariato di prepararsi psicologicamente ad un’esperienza carica di emozioni, sia belle che meno belle, all’impatto del passaggio dalla vita frenetica occidentale al ritmo lento delle giornate in cui non si riesce a individuare un’attività da portare avanti, a vivere momenti di intenso contatto e momenti di solitudine, a essere aperti alla realtà di bambini e di ragazzi che con storie diverse, alcune molte tragiche altre meno, sono capaci di trasmettere tanto solamente attraverso la loro vitalità e i loro sorrisi.
Succede che il volontario si senta a volte esaltato e a volte turbato da esperienze molto forti. È fondamentale che riesca a interiorizzarle e farne motivo di crescita personale e infine valorizzarle con gratitudine come dono ricevuto. Fare il volontario a Vanaprastha è un’esperienza di SHANTIMARGA. Si ha la possibilità di contattare il proprio essere interiore aiutando persone in difficoltà. A chi soprattutto ha viaggiato poco lontano da casa consigliamo di prepararsi anche a questo tipo di viaggio interiore. A chi invece è consapevole di soffrire di disturbi nervosi o della personalità anche rari od occasionali, come assumere comportamenti particolarmente violenti o antisociali, chiediamo di segnalarci responsabilmente nel dettaglio la propria situazione, in modo da poter valutare con obiettività l’opportunità. La sicurezza e il benessere dei bambini è certamente la priorità assoluta.
Ci viene chiesto : “quanto costa?”. Vanaprastha è una NGO che non ha scopo di lucro. Vive dell’aiuto dei volontari e degli amici che hanno creduto, e credono, nel progetto e nella Missione di Vanaprastha. Ai volontari viene offerto gratuitamente pernottamento, utenze e cibo, perché quello che i volontari possono portare a noi con le loro capacità, la loro esperienza e la loro dedizione ha per noi un valore inestimabile. Li accogliamo tutti con amore e tutti con lo stesso sorriso. È responsabilità individuale decidere se, quando e come, sostenere la causa con un contributo o altro, permettendo anche ad altri volontari di beneficiare dello stesso trattamento. A ognuno, alla fine dell’esperienza all’interno di Vanaprastha, si chiede di ripensare a ciò che hanno vissuto, alle persone con cui hanno condiviso l’esperienza e soprattutto al futuro di quest’ultime. E chiediamo sempre di ripartire lasciandoci le loro opinioni e le loro impressioni sia positive che negative.
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